"ANGOLI CREATIVI", IL SAPER FARE ARTIGIANO ALL'INSEGNA DELLA PASSIONE E DELLA TECNICA

IL SAPER FARE ARTIGIANO ALL’INSEGNA DELLA PASSIONE E DELLA TECNICA

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IL SAPER FARE ARTIGIANO ALL’INSEGNA DELLA PASSIONE E DELLA TECNICA

"ANGOLI CREATIVI", IL SAPER FARE ARTIGIANO ALL'INSEGNA DELLA PASSIONE E DELLA TECNICA

“ANGOLI CREATIVI”, IL SAPER FARE ARTIGIANO ALL’INSEGNA DELLA PASSIONE E DELLA TECNICA. L’artigianato è morto? Viva l’artigianato! In un mercato globale in cui sono la tecnologia e l’internet of things a farla da padroni, il saper fare delle mani è ancora uno dei capisaldi dell’economia nazionale, contribuendo in maniera capillare ai processi produttivi che riguardano da vicino il mondo del design (ma non solo). Non di rado le piccole imprese interloquiscono con i grandi brand del lusso, dettando persino le regole del gioco. E se in passato tutto questo era interpretato sostanzialmente come una “incapacità” di fondo di evolversi, di progredire, oggi viene visto come un’opportunità di crescita e di rilancio, da cogliere al volo e a piene mani soprattutto da parte dei più giovani.

IL SAPER FARE ARTIGIANO PASSIONE E TECNICA

Proprio tra loro aumenta il fascino esercitato dall’artigianato e da tutti i mestieri d’arte: progetti che nascono da una passione o da una intuizione e che si traducono in realtà attraverso collaborazioni inedite ma che identificano proprio nel saper fare delle mani il loro fondamento ed il loro tratto comune. Come dire: se l’innovazione resta una caratteristica costante dei processi produttivi, l’artigianato assume oggi una nuova valenza progettuale che ha il suo punto di riferimento nell’abilità manuale dell’artigiano stesso.    

Il suo know-how è ciò che lo contraddistingue come professionista e come artista: nell’artigiano risiede l’essenza del made in Italy, di quell’esperienza e quella qualità che hanno fatto grandi tanti brand italiani della moda, del lusso e del design.

Cinzia, l’artista…

Cinzia, artista poliedrica, incarna alla perfezione questi concetti. Da un lato si affida al saper fare e all’ intelligenza della mano”, dall’altro sposa nuove tecniche e idee moderne, coniugando il recupero di materiali poveri ed umili alla creazione di accessori moda e complementi d’arredo all’insegna delle ultime tendenze. Materiali tradizionali come il legno rinascono alla luce di una nuova interpretazione del design, regalando ad ogni progetto quel tocco di personalità e unicità che rende riconoscibile e desiderabile il prodotto artigiano.

Le sue Lampade…

Le sue lampade sono un inno alla linearità, alla purezza dei materiali e alla “genuinità” della lavorazione. Il progetto è già insito nella materia ancor prima che venga plasmata: il rame recuperato riemerge dall’oblio per piegarsi in geometrie semplici ed intelligibili, mai spigolose ma affezionate alla morbidezza di una curva o di un ricciolo appena accennato. La tradizione torna prepotente negli scaldacollo in lana realizzati rigorosamente a mano, a ferri o a uncinetto, nelle stole impalpabili oppure negli accessori per neonati, mentre si scontra-incontra con la modernità delle forme e dei materiali utilizzati per le borse, tutte personalizzabili. Oggetti di design unici perché artigianali, caldi nei colori e nelle forme, evocativi e allo stesso tempo moderni e funzionali.

Richard Sennett ne L‘Uomo Artigiano afferma che “Non è il mestiere artigianale che dobbiamo inseguire, ma il profilo e le caratteristiche dell’artigiano: la sua passione per la qualità del lavoro, il suo desiderio di migliorare nell’esercizio e nell’approfondimento delle tecniche, il suo radicamento in comunità di pratiche socialmente riconosciute”. Ebbene, se davvero il sapere artigiano è un capitale intangibile e non rigenerabile, Cinzia attraverso i suoi prodotti è in grado di trasmettere proprio questo: passione, tecnica e comunità.